Il Viminale informa che ha chiesto ai Comuni – anche in considerazione del fatto che si tratta della prima applicazione della norma (introdotta con L. 6 maggio 2015, n 52, il c.d. “Italicum”) – di accettare le “opzioni” degli elettori temporaneamente all’estero (tra i quali ricadono, come noto, anche i dipendenti della PA in servizio all’estero) anche oltre il termine di legge del 26 febbraio, purché’ pervenute in tempo utile per la formazione dell’elenco degli elettori temporaneamente all’estero.
Dati i ristretti tempi a disposizione, gli elettori temporaneamente all’estero sono comunque caldamente invitati a manifestare le loro intenzioni ai rispettivi Comuni (NON al Consolato Generale) di iscrizione AL PIU’ PRESTO. Per la formazione dell’elenco le opzioni devono in ogni caso essere ricevute dai Comuni al più tardi nella mattinata del 15 marzo.
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