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“LIBERTÀ VA CERCANDO, CH’È SÌ CARA, COME SA CHI PER LEI VITA RIFIUTA” – 4 marzo 2021, ore 18.30

Elena Bellantoni
«Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta»
a cura di Antonello Tolve
Ambasciata d’Italia a Berna
4 marzo 2021, ore 18:30

L’Ambasciata d’Italia a Berna, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia Zurigo, il
Consolato Generale d’Italia Lugano, il Consolato Generale d’Italia Ginevra, il Consolato d’Italia
Basilea e l’Istituto Italiano di Cultura Zurigo, è lieta di annunciare per aprire gli incontri sulle
celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Libertà va cercando, ch’è sì cara, come
sa chi per lei vita rifiuta, una personale di Elena Bellantoni, introdotta dall’Ambasciatore Silvio
Mignano e da Antonello Tolve, che sarà inaugurata il 4 marzo 2021, alle ore 18:30, in diretta
facebook, al link facebook.com/ItalianEmbassyInSwitzerland, con la proiezione dei video The fox
and the Wolf: Struggle for Power (2014), Maremoto (2016), The Beauty and the Beast (2017) e Corpomorto
(2020).

Attenta da sempre alle varie dinamiche linguistiche del panorama culturale non solo moderno e
contemporaneo, come attesta lo stupefacente lavoro svolto a Capo Horn (nella Patagonia Cilena) dove
l’artista ha lavorato con l’abuela Cristina Calderon (una donna dichiarata patrimonio umanitario
dall’UNESCO nel 2006), ultima di una stirpe antichissima (gli Yegan) nativa della Terra del Fuoco, per
creare un piccolo vocabolario e dunque preservare alcuni lineamenti di una cultura millenaria, Elena
Bellantoni pone al centro dell’attenzione un percorso investigativo tra i vari tessuti linguistici –
smontati, decriptati, destrutturati, allusivi, di costume – che spesso sfuggono alla ragione e che, a vario
titolo, disegnano le dinamiche umane, plasmano il corpo sociale, modellano le trame del mondo, i sui
miracoli, i suoi traumi.
Riprendendo le parole che Virgilio rivolge a Catone l’Uticense (Purgatorio, I, v. 71), personaggio storico
che morì suicida a Utica dopo la sconfitta nella battaglia di Tapso (46 a.C.) e che nel medioevo cristiano
diventa simbolo supremo (difensore indefesso) di libertà politiche e repubblicane al punto di sacrificare
la propria vita (forse per queste ragioni Dante lo descrive come un personaggio biblico e lo fa custode
del Purgatorio), l’artista propone oggi un progetto speciale sul potere della parola e del linguaggio in
generale che, per dirla con Lacan, «si costituisce in funzione dell’Altro».
Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta è un momento di proiezione e di
riflessione sulle varie derive di un lessico inteso come spazio imperfetto dell’interpersonalità, come
ambiente in cui si consuma tutta l’ipocrisia di una libertà che è solo «tentazione e illusione» (Blanchot).
Si tratta di un percorso con cui Bellantoni invita a ragionare sull’ambivalenza tra potere e codice
espressivo (in alcuni casi è la stessa artista a farsi scrittura), dove l’interlocutore è l’altro illusorio, il
proprio doppio simmetrico, il simile che si incontra o la propria immagine allo specchio, luogo delle
identificazioni immaginarie.
Fil rouge che unisce i quattro video, è dunque il rapporto che l’artista instaura con il linguaggio inteso
appunto come territorio dell’autorità, del comando, della potenza da cui svincolarsi per creare un
dispositivo pensante (per mettere in crisi l’orizzonte stesso della crisi) capace di rompere tutti quei
piccoli giochetti che sono solo sfoggio di convenzionalità e di codificazioni, di mediocrità, di ovvietà, di
piattezza retorica, di superficialità, di vetrinizzazione.
Il giorno 18 marzo, in occasione della conferenza Alla ricerca della lingua perfetta, l’artista sarà
presente per un dibattito aperto con il pubblico

Leggi il programma completo dell’evento

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